May. 24th, 2010

little_firestar: (faerie)

Wake up call - fic ispirata dal mondo di Iron Man,  hints a Il demone nella bottiglia e dark reign (sì, due saghe più lontane nel tempo non le potevo proprio trovare...)(scritta per il comics day party)
Smettere di negare il problema è la prima cosa da fare se vuoi superarlo....

Il primo passo verso la “remissione” è ammettere il problema, questo, Tony, lo sa bene. Glielo hanno ripetuto tante, tantissime volte, e in tanti: Jarvis, Pepper, Rhodey, Bethani, Happy, Nathasha… e i tantissimi volti senza nome della clinica in cui si era ricoverato per metter da parte l’alcool.

Prima di Bethani, aveva negato l’esistenza stessa del problema, anzi, aveva abbracciato l’alcool come una benedizione, un qualcosa che offuscava la sua mente quel tanto che bastava da fargli dimenticare i suoi fallimenti, fossero essi quelli di Iron Man, o di Tony Stark.

Adesso, seduto su un letto di fortuna, madido di sudore, con le lacrime agli occhi, Tony osserva una vecchia foto ormai ingiallita, rovinata dal tempo, una foto di tempi migliori, una foto di quando aveva degli amici, una famiglia...

Ha fatto molte cose stupide, ha fatto molti errori, errori che ricadono sulla sua coscienza, sporca di sangue, e il mondo interno ne sta pagando le conseguenze…  prendendo un profondo sospiro, Tony capisce che è ora di smettere di negare la verità. Ha sbagliato, non è il super-uomo che ha sempre creduto di essere. Non è infallibile. E se vuole riprendersi la sua vita, se vuole riprendersi il suo mondo, dovrà ammetterlo, prima ancora che con sé, con i suoi amici.


little_firestar: (faerie)
Vendetta
fan-dom: dc comics, titans
personaggi:  Slade Wilson (Deathstroke)
rating: G
allusioni aFinal Crysis

Sa che il principe lo odia, Wilson non è uno stupido. Sa che il principino non gli perdonerà mai di aver corrotto l’animo della sua “innocente sorellina”, poco importa che di innocente quell’animo non avesse mai avuto nulla.

Wilson ha sempre pensato di essere il migliore, ha sempre pensato di conoscere bene gli altri, e di capirli, per questo ha preso in simpatia il principino, per questo ha giocato con lui. Cose c’era di meglio che un patetico esempio di umano, che vive ancora nell’ombra del padre, incapace di prendere una qualsiasi decisione senza sentirsi in colpa?

Era convinto che giocare con Markow sarebbe stato facile e divertente, che lo avrebbe potuto manipolare come aveva manipolato la sua sorellina, per poi procedere alla fase successiva, ucciderlo; dopotutto, chi avrebbe preso in considerazione l’idea che il ragazzo sarebbe arrivato a farsi ferire di proposito per poter arrivare al suo avversario? Nessuno, e nemmeno il grande Deathstroke.

Trafitto dalla sua stessa spada, Wilson sente il freddo avventarsi sulle sue povere membra, dove ormai il sangue sta smettendo di scorrere, e anche se davvero, per una volta, vorrebbe chiudere gli occhi e lasciarsi abbracciare da quel dolce oblio, non lo fa. Una parte di lui, la parte forte di lui, lo tiene sveglio e all’erta, rammentandogli tutte le questioni irrisolte per cui deve rimarne in vita.

Slade tenta di convincerlo che quelle questioni irrisolte hanno il suo stesso sangue nelle loro vene, ma, forse, ad avere ragione è Il Terminator… Wilson non ha questioni irrisolte, ma UNA questione irrisolta, una questione irrisolta che risponde al nome di Brion Markow, alis Geo-Force, l’unico che sia mai arrivato così vicino a lui da ferirlo, l’unico che sia riuscito a giungere ad un passo dall’ucciderlo.

La questione irrisolta di Slade Wilson si chiama vendetta, ed è un piatto che l’assassino intende consumare freddo, molto freddo…


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